Si racconta a cuore aperto Romain Grosjean al podcast Beyond The Grid. Com'è cambiata la sua vita dopo l'incidente, come l'ha superato, il rapporto con l'incidente, un'intervista commovente e molto toccante per il pilota che guiderà in Francia una Mercedes per salutare la Formula 1 per l'ultima volta: “I miei ragazzi mi hanno chiesto di rivedere insieme l’incidente, avevano molte domande. L’ho fatto con loro e con mia moglie senza problemi, ora riesco a parlarne apertamente. Nei mesi successivi ho lavorato con uno psicologo, solo per assicurarmi che non ci fossero incubi o traumi più gravi con il passare del tempo. Ho avuto un paio di flashback dopo l’incidente: Il primo alle 6 del mattino, quando sono stato svegliato da mio figlio, mentre il secondo in ospedale, durante le prime fasi di efficacia dell’anestesia prima dell’intervento chirurgico alle mani. Immagino che quest’ultima sia legata al fatto che ci fossero tutti gli elementi che ricordavano l’ospedale di Manama, in Bahrain. Da lì in poi, però, non ho avuto più nulla e riesco a guardare e a parlare dell’incidente senza alcun problema. L’unica cosa a cui devo stare attento è la mia mano, con il caldo, con il freddo e così via, ma funziona molto bene e questo è ciò che conta. So che potrei sembrare pazzo, ma posso spiegare. Da allora, ogni giorno che vivo per me è un giorno bonus: essere vicino alla morte ti fa capire quanto bella sia la vita. Come tutti, posso andare incontro a piccoli inconvenienti quotidiani: una coincidenza persa, un volo cancellato o qualsiasi altra cosa per la quale ci si lamenta spesso. Ecco, io continuerò a farlo, ma forse un po’ meno. Ogni mattina, quando mi sveglio, devo togliere i guanti di silicone e mettere un po’ di crema sulle mani: questo mi ricorda che sono vivo, sono qui. Posso giocare con i miei figli, posso tornare a correre di nuovo, ho una moglie adorabile accanto a me. Sono più felice nella vita, solo perché ho capito quanto lei sia bella con tutti i suoi problemi. Sarebbe piuttosto noioso se non ne avessimo. È abbastanza folle pensare che dovevo essere così vicino alla morte per rendermi conto che la vita non è infinita, deve essere vissuta“.

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Sezione: News / Data: Gio 13 maggio 2021 alle 11:00
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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