La Liberty Media sta cercando la soluzione migliore, insieme a FIA e scuderie, per tamponare le ingenti perdite causate dalla pandemia del Coronavirus. Il mondiale è fermo e non è dato ancora sapersi quando riprenderà, per questo tutte le parti in causa stanno optando soluzioni nei confronti delle materie su cui possono legiferare, lasciando, per il momento, in disparte la questione del rinizio del campionato. Andrea Cremonesi della Gazzetta dello Sport ha delineato le riforme che dovrebbero essere attuate per le prossime stagione.

Per ora i team sopravvivono grazie agli introiti garantiti da Liberty Media, che sta elargendo i compensi ottenuti nel 2019. Verrà annunciato un ulteriore stop dei reparti corse per altre due settimane. Si susseguono riunioni e iniziative: una su tutte riguarda il taglio delle spese. Anche guardando al 2021, con l’adozione del budget cap da 175 milioni di dollari, considerato però troppo elevato dalle piccole squadre. I big sono disposti a risparmiarne altri 25, non di più. L’offerta, avanzata da scuderie storiche come McLaren e Williams, è pari a 100 milioni. Cifra ritenuta troppo bassa da Ferrari, Mercedes e Red Bull, che paventano il rischio di licenziamenti. Almeno 300 persone rischierebbero il posto se ci fosse un taglio così ampio. Sempre meglio, rispondono i team minori, che veder sparire mezzo schieramento. Le grandi case dovranno comunque tagliare personale, alla luce dei disastrosi dati del mercato auto. La miglior medicina sarebbe tornare a correre a tutti i costi: vorrebbe dire incassare diritti tv, soldi da organizzatori, circuiti e sponsor. Già, ma quando? E dove? Liberty Media proporrà oggi una bozza di calendario. Al momento il primo GP è in Canada a giugno, ma difficilmente si potrà disputare visto che l’epidemia in Nord America è in ritardo di almeno due settimane rispetto all’Europa. L’evento potrebbe essere annullato entro Pasqua. A fine mese si conoscerà il destino di Silverstone, e la decisione di annullare Wimbledon non costituisce un bel segnale. L’idea di correre alcune gare a porte chiuse è presa in considerazione. Il pericolo è, sulla carta, anche dentro al paddock, con squadre che arrivano da ogni parte del mondo. Ma è un’ipotesi percorribile, perché accorcerebbe i tempi necessari per mettere in piedi l’evento. Senza pubblico, senza piani per il traffico: così un GP si può allestire in due settimane. Ma per gli organizzatori il guadagno sarebbe zero. Non è contemplato annullare il mondiale: a termini di regolamento basterebbero 8 gare per dare validità, e questo concede a tutti il tempo necessario per osservare l’evoluzione della pandemia. Resiste l’ipotesi di ridurre l’evento a due soli giorni: sabato mattina con le libere, qualifiche al pomeriggio e gara la domenica. Gli organizzatori chiedono almeno tre giorni di presenza per attrarre più pubblico. Intanto, i team potranno sviluppare le power unit, visto che è slittata l’omologazione dei motori dopo l’annullamento di Melbourne.

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Sezione: News / Data: Lun 06 aprile 2020 alle 13:00
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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