SOCHI - Sempre Mercedes, anche in Russia. Non con Lewis Hamilton sul gradino più alto del podio, ma con Valtteri Bottas.
Pasticcione e un po' svagato l'inglese in occasione della possibile vittoria che poteva consentirgli di agganciare Michael
Schumacher in vetta all'Olimpo della Formula 1. Il compagno finlandese ha approfittato di una doppia penalità (10 secondi
totali) per assicurarsi un alloro che certamente non cambia le prospettive mondiali ma almeno è un'iniezione di fiducia.
Solido Verstappen, ma mai abbastanza veloce per impensierire l'autore, tra l'altro del giro veloce. Dietro Perez,
Ricciardo, altalenante con una Renault comunque competitiva e ancora in crescita, e Leclerc 6°. Il monegasco ha
massimizzato le potenzialità della sua Ferrari, aiutando nella parte centale, coincidente col pit, dal Sebastian Vettel,
capace di tenere dietro Ocon prima e Ricciardo poi per diversi giri. Un piccolo acuto in una prestazione che ha visto il
tedesco comunque chiudere doppiato. L'Alpha Tauri, in 8° e 9° posizione con Kvyat e Gasly ha sottolineato la bontà del
progetto di Faenza, da sorella e non da "schiava" Red Bull. Menzione, non d'onore, per la via di fuga obbligatoria alla
prima chicane di Sochi: centrata da Sainz, divelta da Grosjean, oggetto di polemiche. Da rivedere, assolutamente.

Bottas
Verstappen
Hamilton
Perez
Ricciardo
Leclerc
Ocon
Kvyat
Gasly
Albon
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Giovinazzi
Magnussen
Vettel
Raikkonen
Norris
Latifi
Grosjean
Russell
 

Sezione: News / Data: Dom 27 settembre 2020 alle 14:53
Autore: F1N Redazione
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