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F1 Smedley sul culto Ferrari: "È una religione in Italia"

di Paolo Mutarelli

La Ferrari è culto, storia e amore. Una vera istituzione in Italia che raggruppa i tifosi di tutta la penisola, solo come la nazionale di calcio riesce a fare. Un baluardo presente nella vita, tanto che anche i non appassionati sorridono se vedono passare al Tg le immagini di una Ferrari vincente. A Vodcast, il podcast di Sky Sport F1, Rob Smedley, ingegnere di pista dal 2003 al 2014, ha parlato di come viene percepita la Ferrari in Italia: "La Ferrari è un’istituzione nazionale, una religione. Non è una squadra in cui se ottieni dei punti o un terzo posto è visto come un successo. Devi vincere le gare e i campionati. Questa è la misura del successo e lo dovrebbe essere per una squadra di quelle dimensioni. Ciò porta pressione, anche quando stai vincendo, hai ancora quella pressione. Nel 2004 abbiamo probabilmente avuto la migliore vettura di Formula 1 di sempre, ma se non facevamo doppietta la domenica tornavamo alle nove del lunedì mattina per il debriefing e c’era la sensazione che avessimo fallito. Non esiste una squadra di calcio in Italia o in qualsiasi parte del mondo che sia vista in questo modo e non ci sono nemmeno squadre di Formula 1 analoghe nel Regno Unito, c’è un’enorme pressione, ma devi solo imparare a conviverci. Non l’ho mai visto come un aspetto negativo, molte volte ho scoperto che potevo davvero crescere con quella pressione. Per quelli come noi che sono riusciti a resistere allo scorrere del tempo in Ferrari, la Ferrari farà sempre parte del nostro cuore“.

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