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F1 | Red Bull e il trucco del T-Tray: è la McLaren ad aver fatto la spia

di F1N Redazione

La questione del T-Tray Gate è tutt'altro che conclusa nel mondo della Formula 1. Recenti indiscrezioni riportate da formu1a.uno suggeriscono che la McLaren, con l'aiuto cruciale di tecnici provenienti da Milton Keynes (dannati ex dirà Horner ndr), avrebbe sollevato i primi dubbi sulla regolarità della Red Bull. Parliamo naturalmente del dispositivo in grado di modificare l'altezza da terra del fondo della monoposto anglo-austriaca, elemento che avrebbe spinto la squadra britannica ad avviare colloqui con la FIA, il T-Tray di cui si è tanto parlato. La FIA si è già mossa. L'organo è già intervenuto durante il weekend del Gran Premio di Singapore. La FIA avrebbe sigillato il dispositivo incriminato sulle RB20 di Max Verstappen e Sergio Perez, introducendo al contempo nuove procedure che entreranno in vigore a partire dal prossimo Gran Premio degli Stati Uniti.

Questa situazione mette in luce le tensioni crescenti tra i team, soprattutto in una fase cruciale della stagione. La capacità di alterare l'altezza da terra può offrire vantaggi aerodinamici significativi, motivo per cui la McLaren ha deciso di approfondire la questione. L'intervento tempestivo della FIA mira a garantire che tutte le squadre rispettino le regole tecniche, preservando l'integrità della competizione. Piastri però non ci sta, e accusa in tutto ciò la Red Bull di aver imbrogliato. Verstappen e Perez, dal loro punto di vista, pensano invece che non ci saranno conseguenze. La Red Bull, dal canto suo, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito alle accuse tranne poche righe alla BBC in cui si smentiva che ci fossero problemi con la FIA ammettendo quasi una preventiva rimozione del T-Tray. Tuttavia, l'attenzione sarà alta nel prossimo appuntamento del campionato, dove si verificherà se le modifiche imposte dalla FIA influenzeranno le prestazioni delle monoposto interessate.


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