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F1 / Haas, Grosjean racconta l'incidente: dal pensiero a Lauda a quello a Bianchi

di F1N Redazione

Romain Grosjean, intervistato dall'emittente francese TF1, ha ricostruito l'incidente di cui è stato vittima in Bahrain: "Ho avuto più paura per i miei cari che per me. Grazie a loro sono riuscito ad uscire. Ho visto le immagini solo in seguito, scene da film. Sto bene, ho le mani di Topolino, ma le ustioni sono solo in superficie. Riesco a muovere le dita. Non è stata la mia ora, mi viene da dire così. Ricordo tutto, non ho mai perso conoscenza e per uscire dall'abitacolo mi sono slacciato le cinture. Il volante non c'era più, credo fosse volato via. Attorno a me c'era solo l'arancione delle fiamme, ho ripensato all'incidente di Niki Lauda. Dovevo uscire per i miei figli. Sono passati 28 secondi, ma a me è sembrata un'infinità. Ho provato tre volte ad uscire e sono fortunato ad essere vivo. Vorrei riuscire a correre ad Abu Dhabi per salutare la Formula 1 in modo diverso, anche arrivando ultimo. Penso che più che un miracolo sia stato un concorso di circostanze fortunate. Senza l'Halo comunque sicuramente non sarei vivo, evidentemente Jules Bianchi non aveva ancora voglia di vedermi lassù. Sono come rinato domenica, marchiato a vita".


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